“ All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne
Confortare di pianto è forse il sonno
Della morte men duro?… 

In un mondo come quello di oggi che muta ogni istante, a cui bisogna correre dietro, che senso ha parlare d’Opera?

Proprio ieri sera, in un confronto tra musicisti, mi hanno detto “il rock è morto assieme a tutto quello che c’era prima”. Bwoah, non sono d’accordo. Stamattina, durante, gli studi di metrica pensavo proprio “nessuno scrive più secondo la regola della metrica; non è che sono io nel torto?” e sono tornato a pensare all’episodio di ieri sera… forse ha ragione questa persona?

No, ma non è detto che non possa averla in futuro.

Oggi è importante parlare d’Opera, come di qualsiasi altra arte, perché, altrimenti, la si condanna a morte. Uccidere l’arte è un crimine contro l’umanità: elimina una parte di tutti noi.

Eppure c’è questo concetto di “arte eternatrice”: ma cos’è l’arte senza l’essere umano? Pressoché niente. Spiegando meglio, prendete una partitura di qualsiasi opera senza saper leggere la musica. Non è altro che carta buona solo per accendere il fuoco. Perché quella carta si trasformi nella magia che conosciamo, c’è bisogno di persone che la “traducano”: compagnia, orchestra, il Maestro, coro ecc…

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