Il dramma di oggi Adelaide di Borgogna rientra in quella immensa categoria di opere dimenticate che sono state rappresentate poco sia all’epoca della loro composizione sia successivamente. L’opera in questione è di Gioachino Rossini su libretto Giovanni Schmidt e andò in scena al Teatro Argentina di Roma il 27 dicembre 1817. Prima la trama.

L’antefatto ci spiega il contesto in cui si svolge l’azione dell’opera. Siamo in Italia attorno al 950: Lotario, re d’Italia, è morto lasciando vedova Adelaide, figlia di Rodolfo di Borgogna. Berengario ha preso il potere nonostante sia sospettato di aver ucciso il precedente re, perciò è deciso a neutralizzare ogni possibile opposizione che si è radunata attorno ad Adelaide e per questo vuole che la donna sposi suo figlio Adelberto. Lei rifiuta e per questo è costretta a fuggire, viaggia per luoghi inospitali fino a trovare asilo nella fortezza di Canossa. Il primo atto si svolge proprio a Canossa, cinta d’assedio ed espugnata da Berengario; Adelberto, mentre i vincitori esultano, cerca di convincere Adelaide a sposarlo ma nel frattempo si sparge la voce che l’imperatore Ottone è nelle vicinanze. Nel campo imperiale s’intona un inno all’Italia e Ottone giura di salvare la vedova di Lotario; in quel momento sopraggiunge Adelberto che offre pace e ospitalità, e inoltre invita l’imperatore a non fidarsi di Adelaide. L’azione si sposta nuovamente nella fortezza dove Ottone e Berengario s’incontrano, sopraggiunge Adelaide che invoca la pietà dell’imperatore, il quale subito s’invaghisce di lei e promette di sposarla. Adelberto vuole uccidere Ottone perché è innamorato sinceramente di Adelaide, ma deve attendere per vendicarsi, in attesa dei rinforzi. L’azione si sposta negli appartamenti di Adelaide che si è levata il lutto ed è felice per le prossime nozze, a quel punto entra Ottone che chiede alla donna di manifestare le sue vere intenzioni ed ella si dimostra sinceramente innamorata.

 

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