Cari lettori di OperaLife, in questo numero non vi proporrò il solito articolo che sviscera il rapporto fra Opera e Storia, che spiega quanta verità storica ci sia nelle rappresentazioni che tanto amiamo, ma tenterò di fare un paragone fra due opere che trattano lo stesso argomento: “Giovanna d’Arco” di Giuseppe Verdi e “La Pulzella d’Orléans” di Pyotr Ilyich Tchaikovsky. Per entrambe le opere ho già scritto articoli dedicati, ora è interessante provare a confrontarle, ma prima di tutto è meglio che vi rinfreschi la memoria su chi era Giovanna d’Arco.
Sono certa che tutti voi avrete sentito parlare almeno una volta di Giovanna d’Arco, nota anche come la Pulzella d’Orléans; comunque vi racconterò qualcosa di questa figura così carismatica e l’origine del suo mito che ancora oggi viene riproposto. Giovanna nasce nel 1412, in piena Guerra dei Cent’anni, in un piccolo villaggio francese e della sua vita prima dell’incontro con il re non sappiamo praticamente nulla; unico avvenimento assolutamente rilevante è il fatto che a 13 anni iniziò a udire “voci celestiali” accompagnate da visioni di angeli e santi. Quattro anni più tardi la giovane si diresse al castello di Chinon per incontrare il re Carlo di Valois e offrirgli i suoi “servizi” di messaggera di Dio: dopo un attento esame le fu permesso di affiancare l’esercito. Dal 1429 fino alla sua cattura Giovanna assistette e partecipò a diverse battaglie, tra cui la più famosa e rilevante fu l’assedio della città d’Orléans che segnò l’inizio della ripresa dei Francesi e durante la quale il suo ruolo risultò fondamentale per rinfocolare lo spirito transalpino. Nel maggio dell’anno successivo, però, Giovanna fu catturata e venduta agli inglesi, fu sottoposta a un lungo processo che le vide condannata e arsa sul rogo il 30 maggio del 1431.