Il prestigiosissimo concorso Arturo Toscanini quest’anno è arrivato alla sua undicesima edizione raccogliendo oltre 250 candidature proveniente dai 5 continenti.
Si tratta di una realtà unica nel suo genere, ci racconta Alberto Triola, sovrintendente e direttore artistico de La Toscanini, perché oltre ad offrire una possibilità ai giovani di dirigere in teatri prestigiosi a livello nazionale ed internazionale e premiare la loro bravura con incentivi finanziari e di scritture (primo premio: € 15.000) offre ai 12 direttori più meritevoli la possibilità di essere formati a tuttotondo circa il patrimonio artistico culturale che rappresenta l’opera italiana.
Durante il concorso infatti ci sono state due settimane in cui dalle ore 9 alle 21 le giovani promesse della direzione d’orchestra hanno frequentato workshops per approfondire la storia e la cultura dell’Opera, hanno approfondito le partiture per capire come affrontarle con sapienza affiancati da grandi personalità del mondo direttoriale, cantanti hanno dato loro consigli su cosa aiuti al performer, hanno potuto, attraverso un corso di lingua, approfondire la fonetica ma non solo: hanno respirato l’aria italiana facendo visita al caseificio di parmigiano, capendo la classe degli abiti Made in Italy attraverso l’alta sartoria dei Frac, sono stati all’autodromo per vivere l’ebbrezza dell’eccellenza dei motori italiani, insomma fatto esperienze diversificate che hanno insegnato loro a capire cos’è l’Italia, tornare alle origini delle tradizioni, sapori e usanze del nostro bellissimo Paese.
Alla prova finale del concorso, che avverrà il 23 ottobre presso il teatro Regio di Parma saranno presenti i membri di una giuria internazionale composta da persone che vogliono dare fiducia ai giovani: parliamo dei sovrintendenti e direttori artistici del Semperoper – Dresda, Teatro Colón – Buenos Aires, Teatro Bolshoi – Mosca, Metropolitan Opera – New York, Teatro alla Scala – Milano, Palau de les Arts – Valencia, Japan Opera Foundation.
Fabio Luisi, presidente di giuria de concorso dice:” bisogna aiutare i giovani direttori d’orchestra. Non è solo un concorso ma un percorso molto adatto, perché i ragazzi possono entrare nel vivo di cosa significhi davvero dirigere un’opera lirica. Non esiste un altro concorso per direttori così”.
Si tratta di un format inedito, di un concorso dalle grandi opportunità che aiuta in maniera pratica perché come ci ricorda Cristina Ferrari, Direttore del Teatro Municipale di Piacenza:” il mestiere si impara sulle tavole del palcoscenico”.
Aderiscono al concorso: Teatro Coccia di Novara, Teatro Petruzzelli di Bari, Teatro delle Muse di Ancona, Teatro Municipale di Piacenza, Donizetti Opera Festival di Bergamo, Teatro dell’Opera di Roma, Fondazione Arena di Verona, Teatro Massimo di Palermo, Teatro Comunale di Bologna, Teatro Regio di Parma, Macerata Opera Festival, Teatro Carlo Felice di Genova, Rossini Opera Festival di Pesaro, Teatro Verdi di Trieste, Teatro Regio di Torino, Teatro Comunale di Modena, AsLiCo, Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, Teatro Verdi di Pisa.
Patricia Fodor