Benvenuti nella nuova rubrica mensile di OperaLife dedicata al mondo delle audizioni e dei concorsi!

Sono Eleonora Pacetti, Direttrice di “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma e autrice del libro “Audizioni per cantanti lirici” edito da Curci.

 

In questa prima puntata introduciamo qualche principio generale riguardante un argomento molto dibattuto, ovvero la scelta del repertorio.

Quando si parla di audizioni occorre innanzitutto attuare un cambio di prospettiva, mettendovi nei panni di chi vi ascolta. Immaginate quindi che il repertorio sia il vostro biglietto da visita, l’identità che scegliete di portare in audizione: deve quindi trasmettere un’idea chiara e specifica di chi siete, e al tempo stesso favorire la comprensione di come potreste essere impiegati in palcoscenico. In questo senso, il repertorio presentato dovrebbe sempre essere una media ponderata tra ciò che vi viene bene e i bisogni di chi vi potrebbe dare un lavoro.

 

Come prima considerazione, per quanto banale questa possa apparire, ricordatevi che non possiamo desumere ciò che voi non mostrate. Per decidere su quali caratteristiche puntare è necessario avere chiarezza su quali sono i vostri punti di forza – ovvero ciò che può rendervi distinguibili dalla concorrenza – e scegliere delle arie che li mettano in luce tutti. Non sapere bene cosa vi farà risaltare al meglio vi fa correre il rischio di proporre arie poco dimostrative, che lasceranno un’idea generica e sfocata sulla vostra identità e non vi aiuteranno a lasciare un segno. Non sapremo mai se avete dei bellissimi filati, una splendida capacità attoriale o dei sovracuti molto sicuri se i brani che scegliete non sono esemplificativi di queste abilità…

 

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