Cari amici cantanti,
eccoci alla seconda puntata relativa al tema dei movimenti durante l’audizione.
L’altra volta abbiamo gettato le premesse per il nostro percorso: abbiamo visto come i movimenti registici siano diversi dai movimenti drammaturgici, e come siano questi ultimi a risultare utili quando ci prepariamo per un’audizione. Abbiamo cercato di definire i “tic” e i gesti stereotipati, dai quali dovremmo liberarci per pulire la base della recitazione ed evitare così di raddoppiare gli sforzi per permettere alle nostre espressioni di risultare leggibili. Inoltre abbiamo mosso un primo passo importante affermando che espressioni e gesti attoriali sono la conseguenza di pensieri, sentimenti o azioni. Individuare e mettere a fuoco gli stimoli interni che producono reazioni visibili come espressioni, gesti e movimenti è quindi la premessa di questo lavoro.
Prima ancora di addentrarci nella drammatizzazione dell’aria che dobbiamo cantare in audizione, dobbiamo familiarizzare con il personaggio. Questo è necessario non solo per un fatto di “cultura generale”, ma soprattutto perché dobbiamo avere coscienza di tutto l’arco che il personaggio compie all’interno della trama per capire:
– a che punto dell’arco di evoluzione del personaggio si situa la nostra aria;
– come incrocia gli archi degli altri personaggi, e in che modo influisce o impatta sulla loro evoluzione;
– qual è l’eventuale portato emotivo che il personaggio ha già vissuto prima dell’aria e che sarà un bagaglio che non può non riflettersi nell’aria;
– a che punto della storia si situa la nostra aria, e quali conseguenze porta all’interno della trama.
Tutti questi sono elementi importantissimi, che devono essere messi a fuoco per creare il quadro di riferimento del nostro personaggio.