Cari amici cantanti,

affrontiamo oggi un argomento delicato ma sicuramente di grande interesse: il rapporto con le agenzie.

 

Partiamo dalla prima domanda: quando è arrivato il momento di scrivere alle agenzie?

Una piccola premessa: rispetto al passato abbiamo un numero sempre maggiore di persone che studiano canto e che vorrebbero fare di questo il proprio lavoro. Ma, a fronte di questa numerica crescente, non possiamo affermare che le occasioni di lavoro siano aumentate. Ecco perché l’agenzia, che in passato spesso cominciava a collaborare anche con artisti molto giovani con l’idea di “farli crescere”, oggi si trova sostanzialmente obbligata a scegliere cantanti che considera già pronti, ovvero la cui immissione nel mercato possa essere immediata. Personalmente credo che molti agenti sarebbero ben felici di poter ancora investire su dei giovanissimi e costruire con loro una carriera da zero, ma che il tempo a loro disposizione e le difficili condizioni del mercato di oggi non glielo consentano. Quindi ecco la risposta alla prima domanda: consiglio di contattare un’agenzia quando vi sentite pronti per essere immessi nel mercato, non prima.

 

Quale agenzia contattare?

Come prima regola, consiglio quella di studiare i profili delle agenzie e di scrivere in modo personalizzato ad ognuna. Inviare una mail con destinatario generico (“gentilissimi”, per esempio) fa subito sentire l’interlocutore poco invogliato ad occuparsi del messaggio.  Dovreste anche capire come funziona la divisione del lavoro interna all’agenzia: ci sono agenzie dove tutti fanno tutto, cioè dove ogni agente rappresenta ogni cantante, in questo caso dividendosi i teatri in cui lavorano. Ma ci sono invece molte agenzie che si dovrebbero considerare come un consorzio di differenti manager, dove ognuno gestisce la propria lista (è il caso della maggior parte delle agenzie inglesi, ad esempio). In questo secondo caso scrivere ad un manager e non al collega della stessa agenzia può fare una grande differenza. Poi ci sono le agenzie formate da un manager solo, che concentra nelle proprie mani tutto il lavoro: conoscerne la personalità e capirne i gusti e la filosofia di lavoro sarà ancor più essenziale.

 

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