Cari amici cantanti,

benvenuti all’appuntamento di agosto della rubrica di approfondimento sulle audizioni! Per chi si connettesse solo a questo numero, diciamo che ha qualche arretrato da smaltire… Siamo infatti alla quinta puntata del nostro viaggio all’interno di come curare la preparazione attoriale per un’aria da portare in audizione.

Nell’articolo di giugno abbiamo visto come sia essenziale effettuare un processo di immersione nel mondo emotivo del personaggio, rievocando delle analoghe esperienze vissute o immaginando come una persona reale potrebbe reagire all’interno delle condizioni che abbiamo delineato.  Inoltre, abbiamo anche capito quanto l’analisi melodica, armonica e l’orchestrazione del nostro brano ci possa guidare nell’interpretazione, rafforzando la sinergia tra musica e parola.

Veniamo oggi a qualche concetto più tecnico: come faccio a individuare in un’aria i giusti momenti in cui inserire dei “segni” attoriali? In altre parole, come faccio a costruire un vero e proprio “spartito” attoriale, con i suoi pieni, i suoi vuoti, i suoi crescendo e diminuendo, in modo efficace e naturale?

 

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