Il teatro non può rimanere in silenzio.
Momento storico difficile per le donne in tutto il mondo che combattono disuguaglianze e disparità politiche, economiche e sociali, ma non possiamo non citare le donne in Iran che, dopo la morte di Mahsa Amini uccisa per il ‘non appropriato’ utilizzo del velo, hanno alzato la loro voce combattendo un sistema di soprusi e ingiustizie.
Mi chiedo, però, in tutto questo dov’è il teatro?
Il teatro che negli ultimi anni ha deciso di schierarsi nettamente in favore delle minoranze culturali, lgbt, ambientali (quando ancora si potevano chiamare minoranze) e anche a favore degli ucraini, censurando perfino artisti russi che non avevano nessuna colpa del conflitto, ora dove sono gli stendardi di valori e principi morali che tanto riusciamo ad innalzare?
Un silenzio dovuto solo perché in Paesi dove la disparità è di casa portiamo produzioni da migliaia di euro, o forse perché questo fatto di disparità è talmente alla luce del sole che siamo abituati a chiudere un occhio.