L’epoca che stiamo vivendo è sicuramente caratterizzata da grandi cambiamenti (del resto lo furono tutti i periodi storici) non solo nel mondo della lirica, ma in tutti gli ambiti. Anche per quanto riguarda la musica riscontriamo quello che possiamo definire come un calo di interesse per l’opera e, in secondo piano, come un calo di qualità (ma è sempre questione di punti di vista) nelle produzioni dei teatri. Ciò è emerso con fare prepotente nell’ultimo biennio, poiché la crisi che il Covid ha causato non ha fatto altro che evidenziare le criticità che i nostri teatri presentano. È diventato sempre più complicato riuscire a soddisfare pienamente il pubblico, che forse è rimasto troppo legato al passato pur glorioso che il nostro Paese vanta.
Tutto questo è evidente e, oltre che con i fischi in teatro, si manifesta anche nei social media: su Youtube, ad esempio, sono numerose non solo le critiche ma addirittura le offese verso gli artisti, da parte di ignoti – gli stessi che fischiano nelle sale – che spesso di lirica non sanno un granché, oppure di critici frustati che quando vanno ad ascoltare un’opera come “Otello” hanno nella testa le interpretazioni di Mario Del Monaco e Renata Tebaldi, superbe ed insuperabili ed appunto per questo irraggiungibili.