Dopo aver attraversato la storia della danza in Francia e in Italia, siamo arrivati in America, alla fine dell’Ottocento, dove il balletto ricerca le stesse idee della danza europea. Si cerca il virtuosismo tecnico e la grandiosità visiva, a scapito dei contenuti. Si dà maggior valore all’eccentricità sulla scena, alla spettacolarità delle scene e dei costumi, agli effetti teatrali, diventando la danza quasi esclusivamente decorativa – uno dei più famosi balletti così concepiti è The Black Crook del 1866.
I danzatori sono limitati. Gli uomini possono interpretare clog dancing – danza con gli zoccoli, simile al tip-tap – o altri generi folcloristici mentre le donne compiono mosse acrobatiche o skirt dancing – danza con la gonna. Questo tipo di danza viene conosciuta all’incirca nel 1870 grazie alla ballerina Kate Vaughan che indossa una lunga gonna e, mentre balla, la agita con le mani.
A questo punto, a causa delle limitazioni del balletto, due interpreti americane decidono di trovare nuovi tipi di danza: sono Loïe Fuller e Isadora Duncan.
Loïe Fuller (1862-1928) non studia molto la danza – all’inizio della sua carriera fa l’attrice – e, proprio per questo, evita il virtuosismo. Non vuole raccontare qualcosa ma crea la drammaticità con gli effetti visivi. Colori e luci si proiettano sulle gonne e sui panneggi che anima grazie alle braccia o a delle bacchette che prolungano i movimenti. Il suo maggior successo lo trova a Parigi diventando nel 1892 “La Loïe” nelle Follies Bergères. Il suo stile coincide con l’Art Nouveau – ricorda i suoi motivi floreali – visto che molte delle sue danze rappresentano gli elementi della natura, come la Farfalla o il Fuoco. I pittori e i poeti surrealisti l’ammirano perché richiama la loro idea di arte. Ha delle conoscenze scientifiche: realizza la Radium Dance, simulando la fosforescenza del radio, appena scoperto da Marie e Pierre Curie, suoi amici. Sperimenta con le gelatine colorate, con l’illuminazione elettrica e con le tecnologie teatrali, brevetta disposizioni di specchi e inventa miscele chimiche per i panneggi, effettua delle ricerche sulla luce e sul colore, come la pittura puntinista di Georges Seurat. Nella Fire Dance del 1895 si esibisce, sulla base della “Cavalcata delle Valchirie” di Richard Wagner, su una lastra di vetro smerigliato con la luce che parte dal basso: una sua invenzione. Questa tecnica colpisce Henri de Toulouse-Lautrec che la ritrae in una sua litografia. Inizia ad usare le musiche di Gluck, Beethoven, Chopin, Schubert e Wagner arrivando a compositori di avanguardia come Debussy, Musorgskij, Fauré e Stravinskij. Artista poliedrica, nel 1900 all’Esposizione Universale di Parigi presenta le proprie danze e le pantomime di Sada Yacco, un’attrice giapponese. Nel 1908 fonda una sua scuola e forma una compagnia femminile. Interpreta e dirige dei film: nel suo Le Lys de la Vie del 1919 dirige il futuro regista René Clair. Le sue innovazioni riguardano soprattutto le luci di scena ma ha anche ispirato Ruth Saint-Denis, altra artista innovativa dell’epoca, per le scenografie, la quale ha assistito alla sua performance durante l’Esposizione Universale, tanto che nel 1924 le rende omaggio con Valse à la Loïe. Inoltre, la Fuller ha promosso Isadora Duncan in Europa.