STORIE DI SEDUZIONI, INTRIGHI E POTERE

 

Nel mondo dell’opera, alle donne è spesso affidato uno spazio preponderante. Semplificando probabilmente un po’ troppo: Mozart presenta donne furbe e astute, Donizetti ha le sue regine e le sue giovani folli d’amore, Bellini porta in scena donne complesse e profonde, Verdi raffigura fanciulle pure e innamorate, Puccini delle romantiche sventurate.
E Rossini? Nelle sue opere la donna è sempre il motore dell’azione, regalando al pubblico veri esempi di femminilità. In un panorama italiano ottocentesco, dominato da un ingombrante maschilismo, le donne stavano conquistando per le prime volte il palcoscenico, diventando vere e proprie dive. Risulta particolarmente importante, allora, il ruolo che Rossini riserva loro. Protagoniste indiscusse delle opere del pesarese, le donne rossiniane torreggiano sugli altri personaggi, risaltando per intelligenza, astuzia, altruismo e forza.
Una dei personaggi più celebri del compositore è sicuramente Rosina, dall’opera buffa Il Barbiere di Siviglia (1816). La trama la conosciamo: la ragazza, pupilla di un vecchio aristocratico che la vuole sposare, è innamorata del giovane Lindoro, in realtà Conte d’Almaviva, che aiutato da Figaro tenta di liberarla dalla sua condizione di prigionia. Rosina viene qui rappresentata come una figura astuta e passionale, che non teme nulla e che è pronta ad affrontare sfide sempre nuove per potersi emancipare. Riesce a beffare chiunque, mostra lati adolescenziali a fianco di caratteri maturi e decisi, mostrandosi come una giovane donna forte e dall’animo ribelle, determinata a ottenere la libertà personale e l’amore. Forza e sensibilità convivono nel personaggio, che nella nota cavatina “Una voce poco fa” si descrive al contempo docile e pronta a diventare una vipera per rispondere alle offese che le vengono rivolte.
Troviamo poi Angelina, meglio conosciuta con il nome di Cenerentola, protagonista dell’omonima opera di Rossini del 1817. La storia, anche se presenta alcune varianti, è tra le più note: si tratta di una fanciulla bistrattata dalla propria famiglia acquisita che si ritrova improvvisamente principessa, quando il Principe Ramiro la riconosce come amata e la prende in moglie. Anche in questo caso, la protagonista femminile si fa portavoce di valori preziosi. L’opera inizia presentandoci Cenerentola presso al fuoco, che canta con mestizia una storia d’amore. Le sorellastre la calpestano socialmente, atteggiandosi da superiori, viziate dal padre Don Magnifico con il patrimonio di Cenerentola, ignara di tutto. Il personaggio di Angelina ci racconta una crescita personale e sociale: dal nulla la fanciulla si ritrova alla fine dell’opera a regnare e nel momento in cui potrebbe compiere la sua vendetta, decide di perdonare la crudele famiglia. L’emancipazione della donna è segnata dalla vittoria della sua bontà, denotando la sua superiorità morale.

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