7 luglio 2023

 

OperaLibera e Operalife questo mese vi portano al festival estivo più atteso dell’anno: quello dell’Arena di Verona per vedere il Rigoletto pensato da Antonio Albanese.

“Sì, voglio che mia figlia diventi qualcuno. Ce l’ho questo diritto?“ dice Maddalena, il personaggio interpretato da Anna Magnani nel film del 1951 “Bellissima” di Luchino Visconti. Un tentativo di riscatto, quello raccontato nel film, infranto da un mondo, quello del cinema, troppo grande e soverchiante per gli umili protagonisti. Entrando all’Arena di Verona, sulle prime note di “Rigoletto”, capolavoro del 1851 di Giuseppe Verdi, vengono proiettate alcune immagini del lungometraggio di Visconti che, a sua volta, inizia proprio sulle note di un’opera: “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti.

Dialoghi fra le arti e parallelismi decisamente azzeccati, quelli evocati dal regista Antonio Albanese, volto noto del cinema italiano. Gilda è in fondo, per Rigoletto, l’unica possibilità di un disperato riscatto, quell’”impagabil tesor” che verrà distrutto da un mondo troppo più grande di lei. La scena di Juan Guillermo Nova ci trasporta nella piazza di un paese negli anni cinquanta del Novecento: la festa di primo atto nella corte ducale si trasforma in una grande sagra paesana (coreografie di Luc Bouy) popolata da ragazzi che imbandiscono tavole e da un Rigoletto che si aggira, evitato da tutti, come se fosse il “matto del villaggio”.

 

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