Renata Tebaldi è stata uno dei soprani più importanti del panorama novecentesco ed è considerata una delle cantanti liriche più autorevoli di tutti i tempi.
Nata a Pesaro nel 1922, è stata soprannominata voce d’angelo grazie alla sua innegabile bravura tecnica ed al suo timbro unico, morbido e vellutato, utilizzato come se fosse uno strumento preciso e prezioso. Una voce che, per ogni appassionato d’Opera, rimarrà nella storia e con la quale poche altre possono competere.
Il suo debutto risale al 1944 quando interpretò Elena nel Mefistofele di Arrigo Boito presso il Teatro di Rovigo. La sua carriera, però, si avvia in maniera lampante a partire dal 1946, quando il famoso Maestro Arturo Toscanini la vuole con sé per il concerto di riapertura della Scala di Milano.
Da quel momento in poi la Tebaldi ebbe davanti a sé una carriera scintillante, calcando e trionfando nei palcoscenici più importanti del mondo: New York, Londra, Parigi, Chicago, Barcellona, Berlino, Argentina e Giappone. Nel 1955 interpreta il ruolo di Desdemona nell’Otello di Verdi al Metropolitan di New York e segna l’inizio di una collaborazione con il teatro che durò per quasi vent’anni. Al MET riuscì a sfoggiare, grazie alla sua vocalità particolare, quasi tutto il suo vasto repertorio tra cui i personaggi come Mimì (La Bohème), Desdemona (Otello), Tosca (Tosca) e Maddalena di Coigny (Andrea Chénier) rappresentarono i suoi cavalli di battaglia.
Negli anni in cui Maria Callas riportava alla luce un tipo di vocalità soprattutto belcantistica, la Tebaldi, considerata come l’antagonista della “Divina”, si concentrò sul postverismo, che riuscì a valorizzare la voce luminosa nel timbro, ma calda e intensa nel fraseggio. Sono queste due scelte che portarono i più a parlare di rivalità tra i due soprano, poiché il loro modo di concepire ed eseguire l’interpretazione vocale era completamente opposto, ma entrambe le strade spiccavano per eccellenza. A partire dal 1964, dopo un anno di riposo, si concentrò su un repertorio più drammatico e, dopo una carriera piena e sfavillante durata più di trent’anni, si ritirò dalle scene nel 1976, dopo aver eseguito un ultimo concerto alla Scala organizzato per le vittime del terremoto in Friuli.
Una voce ed una personalità unica hanno consacrato Renata Tebaldi come uno dei più grandi soprano mai esisti. La voce d’angelo infatti, con le sue incredibili ed applauditissime performance, ha segnato in maniera indelebile la storia dell’Opera ed ha preso un posto speciale nel cuore di tutti coloro che ancora oggi l’ascoltano.
Martina Corona