Coevo della grande stella della musica classica finlandese Jean Sibeluis, Oskar Merikanto è oggi probabilmente meno noto al grande pubblico, ma tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo la sua popolarità in patria era grande, grazie anche al suo stile fortemente ispirato alle canzoni popolari e alle tematiche che compaiono nelle opere, quali la natura, da sempre grande amore finlandese, e l’esperienza umana.

Nato nel 1868 a Helsinki, Merikanto abbandonò la scuola già alla prima media, sia per via delle pessime condizioni economiche della famiglia sia per il suo precoce amore per la musica. Amore che la musica sembra aver ricambiato, in quanto gran parte degli studi musicali di Merikanto furono frutto della generosità che il suo talento suscitava: l’allora organista della Vecchia Chiesa evangelico-luterana di Helsinki, Lauri Hämäläinen, lo prese sotto la sua ala impartendogli lezioni di musica gratuitamente. In seguito il ragazzo raccolse la somma necessaria per un viaggio di studio grazie a una serie di concerti e a donazioni sia di privati che del Senato, e così dal 1887 al 1889 studiò al Conservatorio di Lipsia.
Grazie a prestiti e a un concerto di beneficenza organizzato da alcuni amici Merikanto fece un secondo viaggio di studio, questa volta al Conservatorio di Berlino. Per tutta la vita Oskar continuò a perfezionarsi visitando altri paesi, dove teneva numerosi concerti.

Merikanto scrisse il suo primo brano Kesäilta (Sera d’estate) all’età di 17 anni, per poi divenire un prolifico compositore, che oltre a musica per pianoforte, organo, musica da camera e opere corali realizzò in vita tre opere liriche: Pohjan neiti (La fanciulla del Nord, 1898), Elinan surma (La morte di Elina, 1910) e Regina von Emmaritz (1919).
La prima di queste tre opere ha un altro, importante, primato: Pohjan neiti è infatti la prima opera lirica ad essere stata scritta in lingua finlandese.

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