“La man che stringo è del più fido amico mio!”

Afferma scanzonatamente Riccardo nel “Ballo in Maschera” verdiano, per scongiurare la profezia della maga Ulrica che gli predice la morte e che l’assassino sarà chi per primo gli stringerà la mano. Renato, l’amico fidatissimo di Riccardo, ignaro della situazione saluterà l’amico stringendogli la mano, tranquillizzando quindi tutti i presenti. Poi il destino predetto dalla maga si avvererà…ma questa è un’altra storia.

Questo, ma come molti altri, è un esempio delle innumerevoli relazioni di unione e amicizia presenti nell’opera e che in questo breve articolo andremo a scoprire, proprio in occasione del Magazine speciale. Sì, perché se come sempre diciamo che l’opera siamo noi, ci rappresenta, rappresenta tutto il nostro vivere e i nostri sentimenti, allora non può mancare assolutamente anche il valore dell’amicizia, dell’aiuto, della benevolenza nei confronti di una persona che ci sta accanto.

Nel caso dell’opera sopracitata Riccardo, governatore di Boston in America, ripone una grandissima amicizia e fiducia nell’amico e confidente Renato, tuttavia gli eventi poi precipiteranno per via di un amore impossibile di Riccardo nei confronti della moglie di Renato, Amelia.

La componente dell’amicizia la troviamo molto in Verdi, per esempio le allegre comari di Windsor sono il motore trainante della storia nel Falstaff. Sono loro che, unite da uno stretto legame, intessono e muovono la trama della vicenda: si confidano di aver ricevuto lettera d’amore da parte di Falstaff, si alleano per tendergli un tranello e gettarlo nel fiume Tamigi, e infine lo convocheranno con un’astuta mossa alla quercia di Herne dove simuleranno un singolare ritrovo, tra elfi, fate e folletti.

Come non ricordare poi la grandissima amicizia nell’opera Don Carlo, che lega il protagonista – infante di Spagna e figlio del Re Filippo II – con il Marchese di Posa – Rodrigo – che culminerà con la morte dello stesso Posa.

 

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO!