2 chiacchiere con il direttore

 

Voglio iniziare la mia riflessione/confessione di oggi con una frase molto famosa tratta dalla canzone pop “Vivo per lei”, interpretata da Andrea Bocelli e Giorgia: “A volte picchia in testa [la musica] ma / È un pugno che non fa mai male”. Ecco, io personalmente non sono d’accordo.

La musica, a volte, ti travolge e fa male. Tanto male. E non penso che sia una cosa negativa, anzi. Credo che siano proprio questi aspetti anche dolorosi che rendono indispensabile la musica nella vita di ognuno di noi.

Io, ad esempio, da qualche tempo ho una reale difficoltà emotiva nell’ascoltare l’aria “Vissi d’arte”. La trovo un’aria bellissima e la mia versione preferita è quella interpretata da Angela Gheorghiu.  Fino al 2019 era una delle arie che avevo piacere di ascoltare mentre lavoravo, mentre passeggiavo o semplicemente quando avevo voglia di ascoltare l’opera. Dall’aprile del 2019, invece, ho difficoltà ad ascoltarla perché ho compreso nel profondo il dolore di Tosca, la disperazione nel chiedersi perché le cose debbano andare in un certo modo anche se si è dato il massimo. Io ho perso una persona a me molto cara in quel periodo e, ascoltando l’aria, mi sono chiesta se non fossero queste le sensazioni e le emozioni che quella persona provava mentre il suo viaggio volgeva al termine.

 

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