Arrivati a Torre del Lago, nel cuore della Versilia, percorrendo un lungo viale dal quale si diramano viuzze dai nomi Butterfly, Gianni Schicchi, Tosca, Boheme (giusto per citarne alcune), ci si ritrova in uno spiazzo che si affaccia sul lago di Massaciuccoli. Tutto in quello spiazzo sembra ricondurre a lui, al Maestro di Lucca, Giacomo Puccini, che proprio lì fece costruire la sua villa alla ricerca di un’oasi naturale in cui poter comporre lontano dai rumori della città. La villa che si affaccia sul lago fu infatti un rifugio sicuro per l’artista toscano, che qui compose tutte le sue opere più celebri (fatta eccezione per Turandot).

Trasferitosi qui nel 1891 da Chiatri, nell’entroterra, per volere della moglie Elvira, che lamentava la lontananza dalla città, Giacomo Puccini fu subito accolto calorosamente dagli abitanti del posto, ed egli ricambiò con un profondo amore nei confronti del paesino che fu casa sua per trent’anni, fino al 1921.
Torre del Lago, che all’epoca contava “120 abitanti, 12 case” fu per Puccini il luogo ideale per dedicarsi alle sue più grandi passioni, la musica e la caccia. Immerso nella natura egli poteva infatti godere di un’atmosfera tranquilla che gli consentiva di comporre indisturbato, lontano dal caos delle grandi città. La villa di Torre del Lago vide quindi la nascita di Madama ButterflyLa Fanciulla Del WestLa Rondine e il Trittico.

L’idillio terminò però nel 1921, in seguito alla costruzione di un impianto per l’estrazione della torba che rovinava il paesaggio. Si trasferì quindi a Viareggio, dove abitò fino al 1924, anno in cui morì.

Torre del Lago rimase però centrale nella vita del Maestro, tanto che alla sua morte fu sepolto nella cappella della sua villa sulle riva del lago. La frazione del comune di Viareggio, rinominata Torre del Lago Puccini nel 1938, è diventata sin da subito uno dei luoghi centrali per la comprensione della figura del Maestro di Lucca; la sua Villa è diventata un Museo e sulle rive del lago ha luogo ogni anno, dal 1930, un Festival che mette in scena, sulle rive del lago di Massaciuccoli, le opere del compositore toscano, proprio come egli avrebbe voluto:

“…Io vado sempre qui davanti e poi con la barca vado a cacciare i beccaccini… Ma una volta vorrei andare qui davanti ad ascoltare una mia opera all’aperto…”.
(da una lettera di Giacomo Puccini all’amico Giovacchino Forzano, 1924)

Puccini non smise mai di amare Torre del Lago e questo amore ce lo porta tuttora nelle note scritte in quel luogo così speciale per lui. Torre del Lago vive nella sua musica, nei suoi ricordi, nei suoi personaggi, nelle sue opere.

Elena Santoni