Pina Bausch e Wim Wenders vogliono realizzare insieme un film, nel quale vogliono mostrare il talento di Pina, le sue coreografie ed il suo Tanztheater. Wenders ha un’illuminazione vedendo il film della band U2 in 3D e pensa di fare lo stesso con il suo film. Quando sono pronti per girare le prime immagini, Pina muore nell’estate del 2009. Wenders vorrebbe abbandonare il progetto ma i ballerini del Tanztheater gli chiedono di continuare. Esce così, nel 2011, il film Pina. Diventa il film per Pina, dedicato a lei e alla sua arte. La vediamo all’apertura e alla chiusura del film e intenta a seguire i suoi ballerini durante alcune prove.
Prima di dedicarci a Pina Bausch, al film e al Tanztheater, occorre spiegare il cinema di Wenders. Wim Wenders, regista tedesco, inizia la sua carriera cinematografica negli anni Sessanta con dei cortometraggi sperimentali minimalisti. Con i lungometraggi si rifà ad un cinema introspettivo: diventa protagonista del suo cinema la bellezza delle immagini e lascia che queste siano rilevatrici, affidando alla sensibilità degli spettatori la comprensione del film. I suoi film sembrano lottare tra il voler narrare qualcosa ed una rivelazione visiva. Raccontano di viaggi senza meta, interrotti per fermarsi in alcuni luoghi. Lo spettatore riflette attraverso i lunghi panorami, le immagini ed i silenzi che circondano il vagare dei personaggi di Wenders, come per esempio accade nella sua trilogia “on the road”: Alice nelle città (1973), Falso movimento (1974) e Nel corso del tempo (1976). Alice nelle città viene ambientato nella città di Wuppertal dove ha sede il Tanztheater Wuppertal di Pina Bausch.
Il Tanztheater (teatro-danza), nato in Germania ed utilizzato da diversi coreografi tedeschi negli anni Settanta, ottiene una fama internazionale negli anni Ottanta grazie all’opera di Pina Bausch.