“Il mio compito è di continuare a credere che la musica è una delle possibilità maggiori nel mondo per unire popoli di diverse culture, di diversa religione, di diverse etnie. Questo l’ho sperimentato attraverso i miei tanti viaggi all’estero. Il mio compito è quello di portare nei miei viaggi una possibilità di ‘sinfonia’, che significa suonare insieme, sentire insieme”.
Il maestro Riccardo Muti parla dal Quirinale dell’importanza della musica e della cultura come strumento di avvicinamento in un momento difficile delle relazioni internazionali. Muti è stato premiato da Sergio Mattarella con il premio ‘Presidente della Repubblica’ per l’anno 2015.
“Al di là di quello che sarà lo scacchiere del mondo, la musica non è mai partigiana di nessuna posizione. Chiunque, in qualsiasi parte del mondo, dovesse ricorrere a limitare il corso della cultura, e quindi della musica, commetterebbe un’azione anti-sociale e addirittura pericolosa”, ha aggiunto.
La Cultura è l’insieme delle cognizioni intellettuali che, acquisite attraverso lo studio, la lettura, l’esperienza, l’influenza dell’ambiente e rielaborate in modo soggettivo e autonomo diventano elemento costitutivo della personalità, contribuendo ad arricchire lo spirito, a sviluppare o migliorare le facoltà individuali, specialmente la capacità di giudizio. La storia della cultura è sorta verso la metà del 18° sec., in base a un’esigenza di ampliamento dell’oggetto della storia tradizionale, limitata sostanzialmente agli eventi politico-militari. Nell’Ottocento si viene invece costituendo una storia della cultura distinta e contrapposta alla storia dello Stato: la prima ha per oggetto le manifestazioni intellettuali di un popolo, mentre la seconda narra le vicende politiche (o politico-economiche) che hanno il loro centro nell’azione dello Stato.