L’arduo lavoro di un librettista

 

Il melodramma, per sua definizione, prevede l’utilizzo di parole in musica. L’opera, dalla sua creazione a cavallo tra il XVI e XVII secolo, fino alle più recenti composizioni, si struttura su un incantevole connubio di testo e melodie. Con un equilibrio instabile, libretti e composizioni si sono sempre affiancati, arrivando a dare vita a quei capolavori che ancora oggi apprezziamo e amiamo ascoltare.

L’importanza del testo è sempre stata riconosciuta. Con leggere variazioni rispetto alle epoche percorse, i versi dei libretti hanno sempre avuto un ruolo centrale nella composizione musicale, sia durante il processo creativo, sia al momento della messa in scena dell’opera.

Le parole e la musica hanno da sempre mantenuto un rapporto complicato, fatto di tentativi di prevaricazione delle une sull’altra. Sicuramente, la musica, proprio per la sua capacità di emozionare e coinvolgere in modo più istintivo e irrazionale, ha sempre avuto il fascino di essere un’arte completa e misteriosa. Grazie a questa sua caratteristica, ha spesso saputo reclamare una sua libertà e indipendenza dal testo scritto, divenendo portatrice in prima persona di differenti significati. Il mondo dell’opera, tuttavia, si codifica diversamente: andando quasi controcorrente, ha fatto della parola poetica un ingrediente espressivo essenziale e irrinunciabile, arrivando fino a una regolamentazione dettagliata delle differenti espressioni metriche.

L’organizzazione in versi, la sillabazione delle parole, l’accentazione interna del testo, il sistema delle rime e delle figure retoriche sono andati ad arricchire innumerevoli musiche, narrando una storia e impreziosendo l’arte. Proprio per la complessità e le numerose norme che stanno alla base della scrittura musicale e di quella poetica, il rapporto tra compositore e librettista si è fatto sempre più stretto, coinvolgendo numerosi aspetti della realizzazione melodrammatica. Testo e musica si intersecano su più piani, creando una sovrapposizione fine e organizzata nel più piccolo dettaglio.

La figura del librettista, proprio come l’operista, ha vissuto, nel tempo, un’importante e graduale evoluzione, ottenendo sempre maggiore spessore scenico.

 

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