Ci sono delle Opere che grazie alle loro regie fanno parlare di sé. Talvolta applaudite, talvolta fischiate. Certo sono regie diverse, non comuni, o le ami o le odi. Non ci sono mezze vie.
Perché una regia può essere così scandalosa? Se come scandalo si intende “atti osceni” fa parte anche quello del pacchetto: vi sono molte produzioni dove in scena si è nudi. Ma anche quelle regie che stravolgono: pensate ad Aida La Fura dels Baus e al Nabucco di Arnaud Bernard. Due vere e proprie follie d’impatto, che sembra vogliano dirti “sono folle, sono pazza ma anche speciale”. L’allestimento futuristico, le scene particolari, quasi psichedeliche de la Fura dels Baus ti rapiscono. E invece il Nabucco ambientato durante le 5e giornate di Milano mostrano una parte della nostra storia e e il “ va pensiero” ti rende orgoglioso di essere italiano.
Un’altra Aida che fa parlare di sé è firmata da Shirin Neshat, in scena a Vienna. Ha esordito come regista in ambito lirico Shirin, e Anna Netrebko come Aida. Il Maestro Muti l’ha definita “Non un’Aida da cartolina”. Gli abiti “tradizionali” creano un perfetto ossimoro con la scena moderna.
Anche La Traviata in scena al Metropolitan di New York ha colpito: prodotta da Willy Docker, costumi e scene di Wolfgang Gussmann e coreografie di Atbal Farmer. In scena vi sono pochi oggetti ma impressiona l’orologio enorme che si trasforma in un tavolo da gioco. I movimenti sono molto particolari.
Ma un regista che ha importato il suo stile proprio su questi stravolgimenti è il Maestro Damiano Michieletto: ricordiamo la sua Cenerentola ambientata in una tavola calda e Boheme in mezzo alle piantine di Google Maps.
Geniale o pazzia? Varia da persona a persona ma sicuramente vedere una regia estrema come queste è un’esperienza unica .
L’Opera è vita e qualche volta anche scandalo.
Massimiliano Mazza