Se Maometto non va alla montagna…esatto, la montagna va da Maometto. Ossia: se i giovani non vanno in teatro, sarà il Teatro ad andare da loro. Ma non un teatro qualsiasi, bensì quello con la lettera maiuscola, quello dell’Opera.
Si ripete quest’anno il riuscito esperimento del Teatro dell’Opera di Roma, in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo: l’OperaCamion.
Immaginatevi un bilico, carico di idee, entusiasmo e giovani artisti; un mezzo pesante che approda in un anonimo quartiere romano o in una città segnata dalle difficoltà, come potrebbe essere Amatrice, si apre e dà vita allo spettacolo.
L’idea è di far vivere l’esperienza dell’opera a chi, normalmente e di propria iniziativa, a teatro non ci va e forse non ci sarebbe neanche mai andato.
I capolavori dei grandi compositori sono ridotti ed adattati, musicalmente e scenicamente, ad un luogo informale, anticonformista e totalmente inusuale. L’effetto stupore per grandi e piccini è assicurato.
All’operazione si sono prestati i giovani artisti del progetto “Fabbrica” Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma e la Youth Orchestra, diretta dai Maestri Donadio e De Maio. Lo spirito di adattamento, in questi casi, è una dote fondamentale. L’acustica e le condizioni della rappresentazione non sono delle migliori ma l’obiettivo non è quello di fare una musica perfetta bensì quello di creare la scintilla, di far nascere il desiderio e la curiosità nell’animo delle persone e soprattutto dei giovani.
Si respira un’atmosfera che è il mix esatto tra il paese dei balocchi ed il parco giochi; ma immediato è il ricordo delle compagnie di teatro che, secoli fa, giravano il paese per far conoscere la propria arte, per crearsi la giusta fama ed un nome che potesse richiamare la gente a teatro.
Lo scopo del progetto OperaCamion è proprio questo. Portare a conoscenza delle masse l’immenso patrimonio culturale del nostro paese, culla dei più grandi compositori. E se anche uno solo degli spettatori di quelle serate romane andrà al Teatro dell’Opera alla riapertura della stagione, beh, sarà stato un successo. Se uno solo di quei bambini tornando a casa canticchierà “Figaro qua, Figaro là” potremmo dire di averci visto giusto.
Samuela Solinas