Cari lettori, continua la nostra rubrica sull’opera lirica percepita e vissuta dal punto di vista dell’ascoltatore e in particolare in questo caso, dell’appassionato. Ho volutamente preso in prestito nel titolo una citazione della nota canzone “Roma – Bangkok” (Baby K / G. Ferreri) perché per moltissimi appassionati, direi quasi fanatici – appunto melomani come spiegato in un altro articolo – seguirebbero l’opera ovunque essa possa essere programmata nel cartellone del teatro più remoto del globo.
Magari si tratta di un’opera già vista e rivista, ma la passione è così viscerale che regia e cast diversi attirano sempre la curiosità di questi fan sfegatati per l’opera. E quindi non esiste vincolo o problema alcuno per raggiungere il teatro dove ha luogo lo spettacolo: non esistono barriere fisiche e di distanza quando si tratta di andare all’opera!
Per esperienza personale conosco appassionati che attendono l’uscita delle stagioni dei più svariati cartelloni dei teatri italiani, europei ed internazionali. Agenda alla mano (o Excel per i più tecnologici) e via di calendario pronti a setacciare tutti i fine settimana liberi possibili, le festività, i ponti o anche le attività infrasettimanali, tutto per poter incastrare qualche spettacolo ritenuto irrinunciabile (che alla fine sono gran parte delle opere proposte). L’incentivo che va per la maggiore per quanto riguarda l’essere attratti da un’opera piuttosto che da un’altra è senza dubbio la presenza di certi cantanti, che hanno un vero e proprio seguito (come spiegato nell’articolo delle “Tifoserie dell’opera”). La loro presenza è garanzia di grandissima partecipazione e, come spesso succede, di sold out.
Ci sono appassionati che assistono a due spettacoli nello stesso giorno in due teatri diversi, se il trasporto glielo consente e quindi via con l’auto, il treno, le coincidenze, tutto alla corsa disperata per arrivare in tempo all’appuntamento. Chi, invece, preferisce andare con comodo arriva anche diverse ore prima nella città ove si trova il teatro prescelto per godersi un po’ il clima, il cibo, le persone, l’atmosfera del luogo. È il caso di Parma dove durante il Festival Verdi tutta la città parla del maestro. Quindi se l’opera inizia nel pomeriggio allora l’appassionato arriva molto prima del tempo previsto e gira per il centro, visita qualche museo, respira il clima del festival a tutto tondo.