“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. Non so voi, ma io sono cresciuto con questo detto. Mia madre ha sempre cercato di inculcarmi questo pensiero fin da piccolo, ovviamente, vestendomi come piaceva a lei. Messaggio recepito ugualmente. Forse…
Dopo questa breve, e ironica, introduzione sui miei gusti discutibili sul vestiario, possiamo prendere quel “detto” e portarlo nel nostro mondo: l’arte.
“Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”. Io adoro rock e metal. Ho un debole soprattutto per la scena anni ’80: capelli lunghi cotonati, chitarre con un sound inconfondibile e 1000 altre cose. A voi non piace? Questo non vuol dire che non sia bello. Prendiamo un altro esempio, specifico dell’Opera: l’overture de “La forza del destino” di Verdi. Prima di continuare a leggere ascoltatela ad occhi chiusi.
https://www.youtube.com/watch?v=xVxzo7BhadU
A voi cosa trasmette?
Ho fatto questo esperimento, facendo ascoltare il brano. Riassumendo, ecco quali “ricordi” ho trovato interessanti: ***** ha ricordato “l’attesa del piacere”, la quiete prima della tempesta, prepararsi per un evento importante. Il ricordo di quella volta che ***** ha visto la madre piangere perché, impotente davanti ai danni della crisi, non sapeva come riuscire a pagare le bollette; la rassegnazione sembrava l’unica cosa che potesse rendere il dolore meno duro. ***** ha riprovato il terrore e la vergogna di perdere una persona cara per una litigata a causa di qualche sciocchezza da lui stesso commessa. ***** per l’elevata stanchezza è “convinto” di non essere abbastanza come persona.
Chi ha ragione? Tutti. Perché? O meglio, com’è possibile? Stessa musica ma sentimenti diversi.
Esattamente: cos’è la musica? È uno stimolo, è un qualcosa che altera la nostra anima dallo stato di “quiete”. Però la reazione, come abbiamo notato, è diversa perché lì entra in gioco il sentimento.
Incredibile! Qualcosa di “astratto” come il suono, in realtà, è così concreto. Ed ognuno di noi reagisce in modo distinto. Questa è magia!
Diffidate di chi sostiene che i suoi gusti siano migliori dei vostri. Nulla è bello e nulla è brutto al mondo: esiste solo ciò che ci emoziona di più e ciò che ci emoziona di meno.
Purtroppo conoscenza ed ignoranza, in qualche modo, possono entrambe essere armi a doppio taglio per via delle aspettative. Quando ascoltiamo, leggiamo, osserviamo qualcosa, non dobbiamo “spoilerare” a noi stessi il finale: davanti all’arte dobbiamo essere bambini alla scoperta del mondo. Ogni volta ci verranno mostrate cose nuove, cose che ignoravamo. Davanti all’arte dobbiamo essere curiosi e avere voglia di scoprire e cercare noi stessi, quindi con il rispetto della sua funzione. È bello ciò che ci emoziona.
I sentimenti variano, cambiano, in poche ore o in anni. Dobbiamo mantenere la curiosità del bambino che vuole scoprire il mondo perché l’arte ti accresce come persona.
E se, in tutto questo, ci fosse un colpo di scena? Se i sentimenti che prima ho riportato non fossero di persone diverse, ma fossero miei? Nelle ultime 3 settimane, me ne sono capitate, come si suol dire, di tutti i colori. Sono stato malato, sotto elevato stress, estremamente felice, estremamente stanco, riposato, sereno e a seconda delle condizioni psicofisiche in cui mi trovavo la reazione allo stesso brano è stata diversa. Perché è esattamente questo il potere e la bellezza dell’arte, dell’Opera, le emozioni e i sentimenti contrastanti che riescono a stimolarti, a farti vivere, a seconda del tuo stato d’animo.
Perciò è vero che “..è bello ciò che piace”, ma è ancora più bello e intenso ciò che ci emoziona. E l’Opera, in questo, non ha rivali.
Massimiliano Mazza