Se un’opera dovesse essere composta oggi, sarebbe più opportuno che fosse a lieto fine o una tragedia? Su Instagram il 73% percento dei partecipanti al sondaggio preferisce il lieto fine. Al sondaggio hanno partecipato appassionati, gente del mestiere e persone che non hanno nulla a che fare. Sono andato a verificare personalmente, con persone fidate, questi dati. La variazione del risultato non è degna di nota, tanto piccola è.

Ci sono tante commedie ma le opere più celebri sono tragedie. Questo perché? Dal ‘600 al 25 aprile 1926 erano tutti depressi? “È così bella cosa il ridere…” disse un certo, sconosciuto, Giuseppe Verdi.

Suggerisco l’idea che sia cambiata la mentalità nella società in cui viviamo… ho constato che c’è una certa noncuranza della morte oggi, soprattutto tra noi giovani. Ci crediamo immortali: proprio pochi giorni fa l’ennesimo caso di giovane ubriaco alla guida, e fortunatamente non è successo niente.

Io, d’altro canto, sono stato più volte chiamato, e anche recentemente, a vivere situazioni da cui si potrebbe, tranquillamente, trattare ispirazione per un’opera (piccolo anticipazione: “Gioventù”). Eppure nemmeno io, che ho ideato il soggetto e scritto il libretto, sono immune da questa credenza.

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