QUESTE DUE DISCIPLINE POTREBBERO SEMBRARE LONTANE. MAI COME OGGI DOBBIAMO IMPARARE A CONSIDERARLE COME SORELLE
Chiunque tra noi è abituato ad ascoltare una playlist dopo l’altra scegliendola in base al proprio umore, o all’attività che ci si appresta a compiere. Molti, poi, adorano fermarsi ad osservare la realtà, a cercare di scovarne quei piccoli particolari dettagli che sfuggono agli occhi dei più distratti. Si fermano, guardano e scattano una foto.
Quanti di noi si sono trovati nelle stesse identiche situazioni, fermi ad un incrocio o in un parco a decidere quale canzone calzasse di più, o quale inquadratura fosse migliore?
Musica e fotografia sono due arti che richiedono tempo. Tempo per apprezzarle, comprenderle, sfruttarle e amarle. Arti necessarie e insostituibili, cariche di quell’energia perfetta che ci permette di ridimensionare la nostra anima, di lasciarle contemplare la bellezza, che ci aiuta ad iniziare una riflessione dalla quale possono scaturire idee originali e interessanti.
Possono sembrare due discipline distinte, ma non sono poi così diverse. Se da un lato la musica coinvolge l’udito, e ci sprona a porre l’attenzione sull’ascolto, cercando di dimenticare il resto, portandoci a chiudere gli occhi per assaporare meglio tutte le sfumature di una melodia, dall’altro la fotografia ci impone di aprirli, di usare la vista come fonte primaria di conoscenza. Ci impone di isolarci dal mondo esterno, di smettere di ascoltare per entrare con gli occhi in un mondo nuovo, fatto di margini che possono e devono essere travalicati.