Cari melomani, bentornati nella mia rubrica dedicata al rapporto tra Opera Lirica e Storia. In questo articolo vi porterò a scoprire una delle opere più particolari del compositore Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov. Benché questo autore non sia famoso per il suo repertorio operistico si annoverano almeno 15 opere che portano il suo nome, e quella di cui vi parlerò s’intitola “Mozart e Salieri”, andata in scena per la prima volta nel novembre 1898 al Teatro Solodovnikov di Mosca. Iniziamo con la trama!

Ci troviamo nella Vienna del XVIII, nella città dove si fronteggiano i due massimi compositori dell’epoca: Wolfgang Amadeus Mozart e Antonio Salieri. Nella prima scena Salieri si trova da solo in una stanza e riflette su quanto sia ingiusto il mondo: la sua bravura musicale è frutto di tanti anni di duro lavoro, ma viene messa in ombra dal talento del frivolo e superficiale Mozart. In quel momento entra in scena proprio Mozart che porta con sé un violinista cieco incontrato in un’osteria. Il compositore è divertito da come l’uomo storpi la melodia de “Le nozze di Figaro”, mentre Salieri è molto indignato. Congedato il violinista cieco, Mozart fa ascoltare a Salieri la sua ultima composizione. Quest’ultimo è talmente scosso dalla musica che decide di uccidere il suo rivale, perciò lo invita a cena. Nella seconda scena i due compositori si trovano in un’osteria. Mozart è inquieto, un certo “uomo nero” gli ha commissionato un “Requiem” e lui è convinto di starlo scrivendo per se stesso. Nonostante il suo stato d’animo riesce a conversare con Salieri che, al momento opportuno, gli somministra del veleno che però agisce molto lentamente, tanto che Mozart riesce a fargli sentire alcuni passi del suo “Requiem”. Finito di suonare questi si alza e si dirige verso casa. Salieri rimane all’osteria, è molto scosso dal suo gesto, e l’opera si chiude con lui che riflette su un’affermazione fatta da Mozart “il genio e la malvagità sono due cose incompatibili”.

 

 

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