Il mondo dell’opera lirica è sicuramente costellato da un’ampia gamma di validissimi artisti, siano essi direttori, cantanti, compositori o registi. Alcune stelle, tuttavia, brillano particolarmente luminose e quando si spengono, il mondo musicale si ferma improvvisamente per omaggiarli e ricordarli.
Questo è esattamente quello che è successo il 9 febbraio scorso, giorno in cui Mirella Freni ci ha lasciati, poco prima del suo 85esimo compleanno.
Da modenese, la perdita di una cantante così importante, sicuramente una delle più belle voci del Novecento mi ha colpito fortemente. Il celebre soprano, nata e spirata nella città di Modena, è stata un’istituzione della musicalità e della cultura dapprima modenese, poi italiana, divenendo personalità nota e amata in tutto il mondo. La Freni è sempre stata legata profondamente ai colleghi del territorio, l’altrettanto famoso Luciano Pavarotti, tenore famosissimo di natali modenesi, e la grande Raina Kabaivanska, soprano bulgaro, di adozione modenese.
Mirella Freni nacque nella città di Modena il 27 febbraio 1935. Dimostrò la sua bravura già da piccolissima cantando la celebre aria di Cio Cio-San ad un concorso Rai. Lo stesso Beniamino Gigli, dopo averla sentita cantare le consigliò di dedicarsi professionalmente alla carriera vocale. Il debutto vero e proprio lo ebbe appena prima dei vent’anni presso il Teatro Comunale della sua città, nel ruolo di Micaela in Carmen. La carriera non tarò a prendere il volo, vedendola impersonare Mimì al Teatro Regio di Torino. Dopo un successo “locale”, la Freni venne accolta anche all’estero, con ruoli mozartiani al Glyndebourne Festival Opera.
Il successo indiscusso lo ebbe, tuttavia, nel 1963 con la produzione de La Bohème di Puccini al Teatro alla Scala di Milano, sotto la direzione di Herbert von Karajan. Il ruolo di Mimì fu una pietra miliare nella sua carriera, segnandone sicuramente un apprezzamento mondiale e divenendo voce simbolo del personaggio nell’immaginario collettivo.
Dagli anni ’70 iniziò ampliò il suo repertorio, approdando al mondo verdiano: cantò in Otello, Don Carlo, Simon Boccanegra, Ernani e Aida. La carriera continuò in perenne ascesa per tutto il XX secolo, vedendo costante impegno nella ricerca di perfezione sia dal punto di vista vocale che da quello della caratterizzazione dei personaggi, ottenendo una rara ed encomiabile completezza artistica. Concluse la sua florida carriera nel 2005, rimanendo un punto di riferimento inossidabile per giovani cantanti e per il pubblico.
Dotata di una voce sopranile bella ed equilibrata di natura, ha sempre raffinato la tecnica, con uno studio e una cura costanti, che le hanno permesso una lunga e ricca carriera, fino a diventare uno dei nomi più conosciuti nel panorama teatrale globale.
Sempre dedita al mondo dell’opera, di cui è testimone anche la figlia Micaela, il cui nome riflette l’affezione della madre al ruolo che ne ha segnato il debutto, la Freni si è dedicata anche all’insegnamento, dimostrandosi impegnata anche alla trasmissione della sua arte.
La città di Modena, l’Italia, il mondo intero si uniscono nel pianto di una perdita così profonda, ma ancora più ci impegneremo tutti insieme a ricordarla e onorare la memoria di un’Artista completa, elegante e raffinata che porta e sempre porterà il nome di Mirella Freni.
Samuele Peruzzi