La musica è un importante mezzo di comunicazione con cui possiamo condividere opinioni, emozioni e sensazioni. Per riuscire a cogliere questi messaggi non basta ascoltare un brano o suonare uno strumento, bisogna SAPER ascoltare ed essere capaci di incanalare noi stessi nello strumento o nella voce: se vi piace una canzone leggetene il testo e cercate di sostituire voi stessi con il soggetto. Insomma, bisogna vivere la musica.
Detto questo, è possibile migliorarsi con la musica? Certamente, ma è essenziale la volontà di cambiare, di migliorarsi. Basti pensare che alcune canzoni hanno come scopo la provocazione, sono mirate a farci riflettere. Alcune addirittura hanno un tema politico: vado a pensare a “Imagine” di John Lennon ma ancor di più “Another brick in the wall” dei Pink Floyd. La nostra band preferita è composta da esseri umani tanto quanto noi e nei loro brani possiamo trovare consigli o a nostra volta ispirazione. L’importante è chiedersi sempre “perché è così?” e non prendere tutto come dogma: la musica esprime tanti pensieri, tante idee, e talvolta possiamo essere in disaccordo. È lecito. Se vi siete impressionati allora sappiate che la musicoterapia sfrutta la musica o il suono in modo terapeutico.
E per i musicisti?
Il discorso delle precedenti righe vale anche in questo caso, in aggiunta c’è lo studio dello strumento, anche a livello fisico (liuteria): saper eseguire le riparazioni basilari (cambio corde, assetto, ecc) o sapere che quel suono particolare è dato da quel tipo di legno, metallo, ecc. Lo studio è mirato proprio ad arricchirci culturalmente, ad ampliarci la visione ed è un gran miglioramento: col mio maestro di basso poche volte trattavo argomenti o generi che fossero di mio gradimento (teoria musicale inclusa), eppure mi sono serviti, per improvvisazione, per composizione, per imparare qualcosa da autodidatta con la chitarra, ecc. Vi porto nel mio “mondo”: pensate che addirittura esiste un genere, il Neoclassical Metal, che è saturo di musica classica. Massimo esponente ispiratore? Ovviamente Paganini. Qualcuno è in grado di eseguire i suoi “Capricci”. Comunque la maggior parte degli odierni virtuosisti (chitarristi e bassisti) da giovani hanno studiato musica classica. Lo sapevate? Non credo.
Per migliorare voi stessi dovrete sempre continuare a cercarvi, a scoprirvi, a conoscervi. Per migliorare voi stessi con la musica dovrete continuare ad affrontare questo viaggio interiore, con una forte passione dentro e con la voglia di immergervi completamente in essa.
Massimiliano Mazza