“Mazeppa” è un poema sinfonico di Ferenc Liszt composto nel 1851 e che debuttò al Teatro di Corte, a Weimar, il 16 aprile 1854. Sesto brano del ciclo facente parte dei tredici poemi sinfonici scritti a Weimar, Liszt aveva già dedicato a Mazeppa anche uno dei suoi “Studi d’esecuzione Trascendentale”. La fonte è Byron, che alla figura dedicò il suo poema nel 1819, a cui s’ispirò anche Hugo, che ne “Le Orientali” dedicò un’opera al personaggio, che, secondo la tradizione, fu legato nudo a un cavallo per avere sedotto una donna. Il cavallo corre per mondi reali e immaginari, fin quando non si ferma. Finalmente per Mazeppa i tormenti si sono conclusi e ora può essere incoronato re.
O eroe, ti dibatti, sballottato dal cavallo furioso che con veemenza ti trascina per il mondo intero: per mari, monti, cieli, solcando le terre di tutti i padroni degli universi reali e immaginari. Il tuo corpo nudo sbatte in ogni dove, ferito, senza restare ucciso dalle atrocità del cammino. Tu miri in alto, Mazeppa, consapevole dei tuoi errori, sai che ti salverai e che, se resisterai alla sofferenza, Dio, in qualche modo, ti premierà.