Unico, sublime e divino amico”. Così Ludwig II di Baviera parlava del compositore Richard Wagner.

Salito al trono il 10 marzo del 1864, l’allora diciottenne Ludwig (italianizzato Ludovico o a volte Luigi) impegnò fin da subito le risorse del suo regno per vari progetti artistici. In ambito architettonico, per esempio, vale la pena ricordare la costruzione del Castello di Neuschwanstein, primo di una serie di palazzi che avrebbero dovuto glorificare la Baviera e la sua cultura.

Per quanto riguarda il mondo del teatro e dell’Opera, invece, Ludovico (coadiuvato dal direttore del teatro di corte Karl von Perfall) si impegnò per far conoscere al suo popolo vari librettisti e drammaturghi. Primo fra tutti Richard Wagner.
L’interesse per il compositore iniziò con la visione del Lohengrin alcuni anni prima della sua incoronazione, e crebbe negli anni seguenti. Le sue opere, ricche di elementi fantastici ed epici, esercitavano una forte attrazione sul giovane, tanto che una delle prime azioni compiute appena salito al trono fu di ordinare che Wagner fosse cercato e portato a corte.
In quel periodo infatti il compositore, famoso per la sua vita dissoluta e ricca di eccessi, si trovava a Stoccarda, in fuga dai creditori e con pochi amici rimasti. In questa città venne infine rintracciato dal segretario del re, a cui consegnò una lettera indirizzata al sovrano, e si diresse poi Monaco per incontrarlo di persona.

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