E dopo l’Opera nei Simpson, oggi parleremo di un altro ambito molto seguito che ha spesso e volentieri a che fare con l’Opera. Stiamo parlando dei Talent Show che ogni anno, in tutti i paesi del mondo, raccolgono le speranze di milioni di persone che desiderano coronare il sogno della loro vita.
Ne esistono diversi, ma tutti questi show televisivi hanno lo stesso punto in comune: portare alla fama chi, dopo aver superato le selezioni e dato prova del suo valore, riesce ad arrivare fino alla fine del percorso. Come dicono gli stessi giudici non basta avere solo doti e talento, ma son necessari anche molta dedizione ed impegno.
Di quali show stiamo parlando? Come abbiamo detto sono molti ma quelli che qui ci interessano sono gli “X FACTOR” e i “GOT TALENT”. La prima tipologia è una competizione specificatamente canora, mentre la seconda è di più ampio respiro. I Got Talent, infatti, ricercano qualsiasi talento che possa portare orgoglio alla nazione di appartenenza. Ma cosa c’entra tutto questo con l’Opera?
Incredibile ma vero, le arie d’Opera portate dai concorrenti sono considerate i cavalli di battaglia su cui puntare. In molti infatti, grandi e piccoli, scelgono di cimentarsi con le arie più famose per provare il loro talento. Dai bambini di appena cinque anni ai simpatici nonnini, in queste competizioni nessuno si risparmia.
Quali sono le arie più cantate? Le vincitrici indiscusse sono due: il Nessun Dorma della Turandot di Puccini e O mio Babbino Caro tratto da Gianni Schicchi sempre di Giacomo Puccini. Non esiste un’edizione in cui un concorrente non la presenti nel proprio repertorio. Uomini e donne si cimentano in questa prova davvero impegnativa. Perché, come abbiamo detto ieri, preparare un’aria per chi non è un cantante lirico è estremamente difficile.
Quello che più colpisce di queste audizioni è l’emozione dei concorrenti che, a volte con più cuore che vero talento, si sottopongono alla severa valutazione dei giudici. Le due arie sopracitate son scritte per tenori e soprani, ma non è detto che si rispetti questa consuetudine. Sono state molte le donne e bambine che hanno scelto di interpretare il Nessun Dorma, così come molti uomini hanno scelto di cantare O mio Babbino Caro.
Che siano donne, uomini, giovani o anziani il punto è sempre quello: l’Opera emoziona. Non è possibile rimanere seduti o indifferenti quando si ascolta l’Opera. Siamo talmente rapiti da ciò che stiamo vivendo, che ci alziamo in piedi ad applaudire in maniera quasi inconscia.
È entusiasmante, travolgente e porta alla commozione sia chi sta cantando sia chi ha il piacere di ascoltare. L’Opera è vita e le arie cantante ai talent show ne sono la prova.
Martina Corona