Negli ultimi anni, il mondo dell’Opera sembra essere attraversato da un grande dilemma: come avvicinare i giovani? Come può, uno spettacolo molto spesso più che centenario interessare le nuove generazioni, abituate ad un mondo in continua trasformazione che non sembra lasciare spazio alla noia e alla pazienza? Che il pubblico sia cambiato, è un dato di fatto: si è abituati alla tecnologia, alla velocità, e ciò che è diverso dal proprio modo di vivere spaventa. Se fino a cento anni fa il pubblico di tutte le età godeva della musica lirica quasi quotidianamente, lo stesso non si può dire di oggi; l’opera appare come un universo a sé, lontano dalla nostra vita e spesso lasciato a quei pochi eletti che se ne intendono e che riescono a capire cosa hanno davanti.

Per questo i teatri si lanciano in attività che hanno il compito di attrarre chi d’abitudine non frequenta questo ambiente, cercando di coinvolgere i più giovani con eventi che uniscono Opera e svaghi “moderni”: ne è un esempio il Teatro La Fenice di Venezia, che negli ultimi mesi ha lanciato l’iniziativa “Operitivo di Primavera”, dove gli Under 26 possono, ad un prezzo accessibile, acquistare un biglietto per l’opera che comprende un aperitivo ed un Dj set, subito dopo lo spettacolo. Un’attività che avvicina i più giovani, magari scoraggiati dalla presunta pesantezza di uno spettacolo tutto cantato, e che associa un momento di fruizione quasi del tutto personale ad un’occasione per confrontarsi e chiacchierare su quanto si è appena visto.

teatro massimo ambasciatori 300x199 300x199C’è il rischio però che un’attività del genere attiri chi già è interessato all’Opera, e che vede l’aperitivo come un incentivo in più per passare una bella serata. Occorre infatti chiedersi quanti “profani” accetterebbero di partecipare a tale evento, solo per il fatto che alla fine è presente l’aperitivo. Il problema infatti non è la mancanza di svaghi all’interno dello spettacolo: chi ama l’Opera, la vede a prescindere, ma come si avvicina chi non è interessato, o addirittura spaventato da uno spettacolo del genere?

Una volta superate le paure legate ai prezzi dei biglietti (molti teatri infatti offrono sconti e promozioni per gli under 30), c’è lo scoglio dell’incomprensione: spesso si ha paura di non capire cosa dicono i cantanti, o cosa avviene in scena (data la difficoltà di molte trame). Una soluzione efficace può essere quella offerta dal Teatro del Maggio a Firenze, (e diffusa anche in altri teatri italiani), dove prima di ogni spettacolo c’è la “Guida all’ascolto”, quaranta minuti in cui un musicologo spiega, ad un pubblico di età diverse, la storia della composizione dell’opera, la trama e i principali nuclei musicali che si sentiranno durante l’esecuzione. Un modo per aiutare a comprendere questo grande iceberg che è l’opera, della quale molto spesso si vede solo la punta.
L’Opera è tutta da scoprire, venite a scoprirla anche voi.

Elena Santoni