La bellezza incredibile di alcuni brani d’opera consiste anche nel fatto di essere popolarissimi tra il pubblico “meno esperto” o avvezzo all’opera. Le TV ed i media in questo hanno spesso un ruolo determinante, perché arrivano direttamente nelle case degli italiani: basti pensare come l’utilizzo di questa musica ne hanno fatto gli spot della Ferrero Rocher, dell’Enel (2011) e della Tim (con Riccardo Muti, 2020). Sto parlando del celeberrimo “Intermezzo Sinfonico” o semplicemente “Intermezzo” tratto dall’opera “Cavalleria rusticana” di Pietro Mascagni.

Una pietra miliare della musica, un brano cardine, famosissimo tra i melomani e non solo. Mi vorrei soffermare su questo pezzo unico per contestualizzare la sua collocazione all’interno dell’opera, sulla realizzazione musicale e sul perché questa musica tocca così bene le corde emotive di ciascuno di noi.

“Cavalleria rusticana” fu la prima opera composta da Mascagni ed è certamente la più nota fra le sedici composte dal compositore livornese. Nel 1888 l’editore milanese Edoardo Sonzogno annunciò un concorso aperto a tutti i giovani compositori italiani che non avevano ancora fatto rappresentare una loro opera. I partecipanti dovevano scrivere un’opera in un unico atto, e le tre migliori produzioni (selezionate da una giuria composta da cinque importanti musicisti e critici italiani) sarebbero state rappresentate a Roma a spese dello stesso Sonzogno.

Mascagni, che all’epoca risiedeva a Cerignola, dove dirigeva la locale banda musicale, venne a conoscenza di questo concorso solo due mesi prima della chiusura delle iscrizioni e chiese al suo amico Targioni-Tozzetti, poeta e professore di letteratura all’Accademia Navale di Livorno, di scrivere un libretto. Targioni-Tozzetti scelse “Cavalleria rusticana” di Giovanni Verga come base per l’opera. Egli e il suo collega Guido Menasci lavoravano per corrispondenza con Mascagni, mandandogli i versi su delle cartoline. L’opera fu completata l’ultimo giorno valido per l’iscrizione al concorso e venne selezionata dalla giuria per la sua rappresentazione. Il suo successo fu enorme già dalla prima, che avvenne al Teatro Costanzi di Roma il 17 maggio 1890, e tale è rimasto fino ai giorni nostri.

 

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