Libiamo ne’ lieti calici è probabilmente il più famoso numero di apertura nella storia dell’Opera italiana. Usato in innumerevoli film, pubblicità ed eventi, non c’è persona che non lo abbia sentito almeno una volta. A primo impatto si tratta di un brano in cui si inneggia al vino e alle gioie della vita, da cogliere prima che sia troppo tardi; un duetto tra due persone che molto presto si innamoreranno e le cui vite verranno sconvolte per sempre. Ma dietro a questo numero così amato c’è molto di più, la sua storia e la sua struttura infatti sono frutto di una scelta ben accurata da parte di Giuseppe Verdi, il quale utilizza tale brano per creare un momento topico all’interno del suo melodramma.
Come sappiamo, La Traviata ha origine dalla pièce di Alexandre Dumas figlio, La dame aux camélias, a sua volta tratta dall’omonimo romanzo dell’autore. Sebbene nel romanzo sia assente, nello spettacolo teatrale è presente un brindisi, proprio all’inizio del primo atto, in cui si invitano tutti i partecipanti alla festa a casa di Marguerite a godere del vino. Questo brano, cantato all’interno di un testo in prosa, appare molto diverso dalla versione verdiana: in primis è intonato non dai protagonisti Armand Duval e Marguerite, ma da Gaston, personaggio secondario, il quale canta su un testo che presenta sì riferimenti agli occhi della donna amata, ma si concentra soprattutto sul piacere derivato dal brindare in un momento conviviale. Il brindisi di Gaston è anche qui accompagnato dal coro che ne riprende il refrain (come accade in Verdi), ma il ritmo è di polka, non di valzer. Quello inserito da Dumas nella sua tragedia è il classico esempio di chanson à boire, ripresa abbondantemente anche nel frangente operistico, come nel caso di Ernani o Macbeth di Verdi o la Lucrezia Borgia di Donizetti; lo scopo di tale numero è quello di attribuire maggior realismo a ciò che avviene sul palco, contribuendo pertanto a creare un momento conviviale facilmente riconoscibile all’interno della cosiddetta “musica di scena”, grazie a dei connotati fissi che si ritrovano in tutti i brani appartenenti a tale genere. Saranno quindi presenti l’invito ai presenti a prestare attenzione a quanto sta per accadere, l’estensione vocale che non supera l’ottava, al fine di rientrare in un abito vocale comodo, e il canto di colui che inizia il brindisi è successivamente accompagnato dal coro che ne ripete il ritornello.