Il mio rapporto con la musica è sempre stato particolare. Entrambi i miei genitori sono appassionati di musica e bravi pianisti, tanto che mio padre, durante la sua giovinezza negli Stati Uniti, decise di specializzarsi in pianoforte e tastiera elettronica, per poi mettere a frutto la sua conoscenza di canzoni e brani popolari della cultura italiana e americana, andando a suonare nei casinò di Atlantic City. Fu proprio ad una di queste esibizioni che i miei genitori si conobbero, quindi possiamo dire che la musica ha contribuito alla mia nascita.

Tutto questo si è unito ad un’altra grande passione che ho fin da piccolo per i racconti e le grandi storie. Libri, fumetti, film, mi hanno portato ad amare tutte quelle forme di comunicazione grazie alle quali conoscere nuove narrazioni. La passione per il palcoscenico è stata quindi un’evoluzione naturale per me, le opere teatrali e liriche, sia viste dal vivo che in televisione, hanno ben presto iniziato ad esercitare su di me una grande attrazione. Soprattutto gli spettacoli dal vivo, che considero tra le massime forme d’arte, il poter far interagire l’opera, la storia, le musiche, tra di loro e con il pubblico.

 

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