Da piccolo ho sempre avuto una predisposizione all’ascolto della musica, in particolare della musica classica. Ho ricevuto lezioni di pianoforte, fino ad arrivare al canto, principalmente rivolto alla musica sacra, prendendo in seguito parte a diverse formazioni corali. La mia passione, ma potremmo definirla anche melomania, per l’opera nacque in un momento ben preciso: un Nabucco registrato dal Teatro Carlo Felice di Genova e diffuso da Rai 3 in un caldo sabato pomeriggio d’agosto nel 2004.
Fu una folgorazione totale. Il cast mi parve buono, anche se non avevo per nulla esperienza in materia, ma quello che mi piacque particolarmente fu l’intervento preponderante del coro, che nel Nabucco è essenziale. Rimasi incollato per due ore alla tv, quasi stregato da quella musica così straordinaria, dalle scene imponenti, dai costumi, dalle luci. Mi chiesi perché avessi ignorato fino a quel momento una forma d’arte così bella, e credo che la risposta trovi spiegazione nel fatto che nessuno mi avesse mai parlato d’opera in maniera appassionata e convincente, e nemmeno portato a vedere un’opera dal vivo.
Andai all’Arena di Verona ed il resto venne da sé: decisi di continuare ad andare sempre a teatro! Da allora vado all’opera in moltissimi teatri, ritrovando anche altri appassionati ed è bello poter condividere con loro pensieri, opinioni e – perché no – anche raccontare le nostre vite.