Per esotismo si intende in generale un fenomeno culturale che esalta e imita alcune forme e suggestioni di paesi lontani.

Questo movimento affonda le sue radici molto lontano nel tempo, infatti fin dall’epoca medievale e grazie all’influenza dei bizantini in Europa regnava il gusto per motivi ornamentali orientali. Il fenomeno crebbe poi nel corso dei secoli, dall’epoca del colonialismo fino al ‘700 per culminare poi nel periodo Romantico e oltre, fino alla prima metà del XX secolo. Si tratta quindi di un movimento culturale che è stato sicuramente tra i più importanti, e che si è riflesso non solo nella musica, ma nelle arti in generale.

Non è difficile comprendere il perché di questa vera e propria moda che ha affascinato i nostri antenati: l’Oriente era all’epoca ancora un mondo piuttosto sconosciuto e quella delle civiltà orientali una cultura avvolta nella nebbia fitta del mistero. Rintracciamo le prime influenze esotiche nella musica fin dal XVIII secolo, quando l’Oriente diventò fonte di ispirazione per l’opera buffa e sul piano musicale si diffuse sempre di più il filone delle turcherie. Il compositore cercava quindi di ricreare suoni esotici utilizzando particolari armonie e strumenti fino ad allora poco utilizzati. Abbondavano dunque armonie aumentate e diminuite e si diffonde l’utilizzo dell’ottavino, del triangolo, dei piatti e della grancassa. Troviamo poi veri e propri strumenti provenienti dall’Oriente, come i sonagli e svariate tipologie di tamburi.

 

LEGGI TUTTO L’ARTICOLO SUL MAGAZINE