Il 29 maggio 1912 va in scena, al Théâtre du Châtelet di Parigi, L’Après-midi d’un faune, un breve quadro coreografico della durata di circa dodici minuti, coreografia di Vaslav Nijinsky, sul poema di Stéphane Mallarmé, sul Preludio di Claude Debussy, scene e costumi di Léon Bakst. La storia è semplice: un Fauno suona il flauto, ha in mano un grappolo d’uva e lo osserva. Arrivano delle Ninfe e spogliano la Grande Ninfa per il bagno: il Fauno osserva la scena e si avvicina. Mentre le Ninfe fuggono, il Fauno rimane solo con la Grande Ninfa, alla fine lei scappa ma perde la sua sciarpa. Il Fauno stringe la sciarpa, la odora, ci si distende e si masturba. Lo scandalo che produce questo spettacolo è grande, soprattutto per il gesto finale. La curiosità del pubblico affermerà però il suo successo, che verrà riproposto in Germania con una tournée.
Degli artisti che hanno partecipato a questo quadro coreografico, Nijinsky è un nome famosissimo nel mondo della danza, così come altrettanto conosciuti sono Debussy nella musica e Mallarmé nella poesia. Chi è, invece, Bakst?
Lev Samojlovič Rozenberg, vero nome di Léon Bakst, nasce a Grodno nel 1866. Di genitori ebrei, con la famiglia si trasferisce a San Pietroburgo dove passa la maggior parte della sua vita di artista. La sua passione per il mondo teatrale nasce quando vede La Sonnambula con protagonista Adelina Patti. Per quanto riguarda il suo amore per la pittura, le sue capacità vengono scoperte durante un concorso bandito al ginnasio, dove risulta il migliore, ed i suoi genitori lo iscrivono, anche dietro consiglio dello scultore M.M. Antokol’skij, all’Accademia di Belle Arti. Nonostante l’acquisizione di solide basi tecniche, lo studio in Accademia rimane incentrato sui modelli classici. Ed ecco che Bakst, insieme ad altri compagni chiamati Ambulanti, decide di modernizzare la pittura, dipingendo dal vivo i problemi della realtà russa dell’epoca. L’Accademia si rileva importante perché, grazie ad essa, Bakst conosce l’architettura classica, soprattutto quella greca, e l’abbigliamento.