Salve lettori, oggi vi parlerò di emozione, quella che scaturisce all’ascolto di un’aria d’opera, sia che la si ascolti per la prima volta o meno. Non so voi, ma a me capita spessissimo di iniziare a sentire una grande emozione dentro di me, semplicemente all’udire i primi accordi di un’aria che mi tocca l’anima. Può capitare in teatro, se sono ad assistere ad uno spettacolo lirico o semplicemente, tramite YouTube o Spotify. Il come e il mezzo di ricezione non influenzano l’emozione che è sempre grande e tangibile. Ognuno di noi ha ovviamente sensibilità diverse e ne consegue, che non per tutti la medesima aria possa portare alla stessa emozione, i motivi sono infatti molteplici, tra cui ovviamente anche le esperenze di vita. Ho quindi deciso di stilare un elenco delle 10 arie più emozionanti di sempre, non solo per quanto rigurda il mio gusto e la mia sensibilità, ma fondendo ciò con quello/a di molti altri fruitori e melomani di oggi.

Ci tengo a specificare che non si tratta di una classifica, ma più semplicemente di un elenco. Sarebbe infatti molto difficile a parer mio stilare una graduatoria, in quanto i fattori da prendere in esame sarebbero molteplici e con coefficienti diversi. Eccovi quindi la lista:

  • Vivi, ingrato…. Quel sangue versato” Roberto Devereux di Gaetano Donizetti, 1837
  • Senza mamma” Suor Angelica di Giacomo Puccini, 1917
  • Vissi d’arte” Tosca di Giacomo Puccini, 1896-99
  • Ave Maria” Otello di Giuseppe Verdi, 1884-86
  • Signore ascolta” Turandot di Giacomo Puccini, 1920-24
  • Il lacerato spirito” Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi, 1857 [2^ versione 1881]
  • E lucevan le stelle” Tosca di Giacomo Puccini 1896-99
  • Una furtiva lagrima” L’elisir d’amore di Gaetano Donizetti, 1832
  • Un bel dì vedremo” Madama Butterfly di Giacomo Puccini, 1901-03
  • Casta Diva” Norma di Vincenzo Bellini, 1831

Ammetto non sia stato facile limitarmi a sole 10 arie e sono certa manchino titoli che per alcuni lettori avrebbero dovuto essere presenti di diritto, proprio per questo aspetto di leggere i vostri commenti a riguardo.

Martina Ferrarini