Non tutti sanno che quando parliamo de L’Aria sulla quarta corda, trattiamo l’arrangiamento che il compositore e violinista tedesco August Wilhelmj (Usingen, 21 settembre 1845 – Londra, 22 gennaio 1908) creò a partire dal Secondo Movimento della Suite Orchestrale n. 3 in re maggiore di Johann Sebastian Bach (1685 – 1750), composta dal Maestro all’inizio del Settecento. La differenza sostanziale tra le due opere è che quella di August Wilhelmj traspone i violini verso il basso, affinché la melodia possa essere suonata dalla corda di Sol; dunque, quando si parla di Aria sulla quarta corda, ci si riferisce, certo, a una composizione di Bach, ma con delle varianti inserite nel corso dell’Ottocento, in occasione della riscoperta del grande Autore.

È come fermarsi d’improvviso di fronte a un miracolo, a una visione che ci porta aldilà di quello che ci circonda. In un attimo tutto è scomparso intorno a noi ed è apparsa un’abbagliante luce che c’invita a camminare verso di lei.

 

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