Tutti noi abbiamo in mente la famosissima scena del film “Amadeus” di Miloš Forman nella quale il grande Wolfgang Amadeus Mozart morente sul letto dà le indicazioni dettagliate ad Antonio Salieri per la stesura del suo Requiem, più precisamente la sequenza del Confutatis. Salieri rimane abbagliato e allo stesso tempo sconcertato della fervida bellezza compositiva che scorre nelle vene del genio di Salisburgo, che di lì a poco morirà.

Un altro celebre momento: Salieri compone una sonatina per l’Imperatore Giuseppe II d’Asburgo, che si cimentava al fortepiano. Mozart, invitato a corte, ode la musica e senza indugio appone delle modifiche al pezzo (che ci richiama il farfallone amoroso delle “Nozze di Figaro”), letteralmente deridendo il brano che amorevolmente Salieri aveva scritto. “Grazie Signore!” esclama, una volta da solo, il compositore italiano per ringraziare della beffa subita.

Eppure, tutto questo non è che un’invenzione della fantasia del regista e di tutta una serie di storie, pettegolezzi, vicende raccontate e tramandate, che hanno stravolto la reale situazione storica.

 

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