Un soprano di alta qualità nella serata del 26 agosto, il giovane ma affermatissimo soprano Nadine Sierra è stato diretto sapientemente dal Maestro Andrea Battistoni.

Nadine come Violetta incanta specialmente nel secondo atto con Germont, in questo caso Ludovic Tézier, che insieme a Nadine ha creato una combinazione davvero emozionante.

La nostra Violetta dimostra un grande controllo tecnico con tutti suoni appoggiati e parole ben scandite, importante in lei anche l’uso delle consonanti che permette a Nadine di avere il centro focale perfetto della sua posizione aumentando così lo squillo, rendendo la sua voce sonora anche nei numerosi pianissimi che lei ha scelto di fare.

Ludovic, invece, attraverso la sua linea di canto rende il ruolo di papà Germont ancora più sofisticato: suoni sempre perfetti, interpretazione eccellente e non si può non dire che questo artista brilli di luce propria.

Alfredo è il tenore italiano Francesco Meli; ogni anno che passa è capace di evolvere tecnicamente e interpretativamente. Nonostante le numerose interpretazioni, in questo ruolo è sempre capace di sorprendere.

Francesco fa squillare la voce in modo chiaro e nitido proprio in memoria della voce italiana per eccellenza.

Il suo Alfredo emerge al meglio, i momenti di carisma di questo personaggio sono palpabili come nel secondo quadro del secondo atto; riesce così a far risaltare molto il cambio di questo personaggio perché nell’atto terzo riesce ad avere una dolcezza spiccata.

Un Alfredo maturo di tecnica, d’intensità e di vita vissuta che si ripercuote positivamente nel suo canto.

Il comprimariato è di ottima qualità: troviamo Sofia Koberidze (Flora), Yao Bohui (Annina), Matteo Mezzaro (Gastone), Nicolò Ceriani (il Barone), Roberto Accurso (il Marchese), Francesco Cuccia (Giuseppe).

Una menzione speciale va al basso Giorgi Manoshvili (il dottore) che nonostante il ruolo non gli permetta molto dimostra di essere un artista da guardare con un occhio di riguardo: voce bella, sonora, ottima dizione, posizione perfetta; siamo certi di rivederlo molto presto in grandi teatri con grandi ruoli.

Il direttore Andrea Battistoni è capace di fare da collante in maniera egregia tra orchestra e cantanti, dando delle direzioni musicali che agevolano i cantanti ricordando, così, l’attenzione nei confronti della musica e dei suoi interpreti solo dei più grandi direttori.
L’ultimo capolavoro di Zeffirelli rimane immortale e colpisce ancora una volta il cuore dei suoi spettatori.

OperaLife