Cari appassionati d’Opera, bentornati a questa rubrica che vi parla del rapporto fra la lirica e la storia. L’opera di cui parleremo in questo articolo è “Benvenuto Cellini” del compositore francese Hector Berlioz, su libretto di Léon de Wailly e Henri Auguste Barbier. La prima andò in scena il 10 settembre 1838 all’attuale Opéra Le Peletier di Parigi. Ma, come sempre, eccovi innanzitutto la trama.
Siamo a Roma intorno alla metà del Cinquecento, è il periodo del carnevale. Il tesoriere del papa, Giacomo Balducci, si lamenta con la figlia Teresa per il fatto che è stato lo scultore Benvenuto Cellini a ricevere dal pontefice l’incarico di creare una statua in bronzo raffigurante Perseo che stringe la testa mozzata della Medusa, invece che Fieramosca, artista altrettanto famoso. Infatti, Balducci non solo ammira quest’ultimo ma vorrebbe anche che sposasse sua figlia, Teresa però è segretamente innamorata di Cellini e ciò le provoca un conflitto interiore perché non sa se deve prevalere l’amore o il dovere verso i genitori. A questo punto, Cellini entra in scena, lui e Teresa si scambiano parole d’amore e lo scultore le propone di fuggire e rifugiarsi a Firenze, ma il loro dialogo viene ascoltato da Fieramosca. I due amanti si accordano per fuggire durante i festeggiamenti per il carnevale: Cellini si maschererà da frate con un saio bianco, in modo da essere riconoscibile, e su queste parole esce di scena.