Con il termine musicoterapia si intende l’utilizzo professionale della musica e dei suoi elementi come intervento in ambito medico, educativo e sociale rivolto a singoli individui, famiglie e intere comunità, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita sviluppando le comunicazioni e le relazioni intra- e interpersonali, oltre che favorire l’apprendimento, la motricità e l’espressione.

L’utilizzo della musica con scopi terapeutici è assai antico e affonda le sue origini nelle prime civiltà antiche, legato a credenze di tipo sciamanico e magico-religiose. La musicoterapia come la intendiamo oggi nasce soltanto nel ‘700, quando compare il primo trattato di questa nascente disciplina, curato dal medico londinese Richard Brocklesby. In Italia, i primi esperimenti prendono il via nel 1843 e, in seguito, la disciplina si è talmente sviluppata che ad oggi è possibile seguire corsi di formazione sulla musicoterapia in diversi conservatori – primi tra tutti con corsi sperimentali i conservatori di Pescara, Verona e L’Aquila.

Piuttosto che di musicoterapia, sarebbe corretto parlare di musicoterapie poiché essendo questa disciplina sostanzialmente una modalità di approccio alla persona, il metodo di applicazione può essere molto diverso a seconda dei casi. Possiamo dunque distinguere le diverse musicoterapie in base al procedimento che seguono: psicoanalitico, psicosomatico e somatico.

 

 

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