Sicuramente Maria Callas non ha bisogno di molte presentazioni. Considerata tra le stelle massime del panorama lirico mondiale di tutti i tempi, è stata la voce di riferimento per generazioni di cantanti, tra chi tenta di prenderne ispirazione e chi prova a emularla senza particolare successo. La sua vocalità è stata un unicum andandosi a sedimentare nella memoria dei fortunati che l’hanno ascoltata dal vivo e continuando a rivivere grazie a incisioni e registrazioni. Ancora oggi, secondo molti, è insuperata e insuperabile, emblema di un passato aureo destinato a non ripresentarsi più. Proprio per la sua unicità e la sua peculiarità è stata studiata, approfondita, esaminata e resa leggenda.

La sua voce era davvero peculiare, lei stessa la descriveva come un olio denso e grasso, descrivendone la forza e lo spessore, leggendarie anche nel ventunesimo secolo. Nonostante la grandezza e la corposità della voce, le agilità erano un suo punto di forza e la coloratura diventava fioritura virtuosistica del suo elegante fraseggio musicale. La sua potenza scenica era data sicuramente dalla voce, ma ciò che la rese grande, enorme, una vera e propria pietra miliare, è stata senza dubbio la connotazione psicologica che dava ai suoi personaggi.

 

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