Alzi la mano chi non ha mai sentito la sigla di apertura di uno dei più famosi documentari della televisione italiana: SuperQuark. È un brano cantato in forma jazz dai Swingle Singers e si tratta della celeberrima “Aria sulla quarta corda”, la quale non è altro che il secondo movimento della Suite n.3 in Re Maggiore BWV 1068 di J.S. Bach, dopo che il celebre violinista tedesco August Wilhelmj a fine Ottocento ne fece un arrangiamento per violino e pianoforte.
Johann Sebastian Bach è considerato uno dei più grandi geni nella storia della musica. Le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica. Un vero e proprio artigiano della musica che operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi, del quale trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante). La sua produzione costituì la summa e lo sviluppo delle varie tendenze stilistico-compositive della sua epoca. Egli rivoluzionò la musica tonale, fu l’inventore dell’arte della fuga, alcuni lo considerano addirittura precursore del jazz moderno.
Bach nacque nel 1685 a Eisenach, nella Germania del nord. Apparteneva a una famiglia di musicisti e suo padre Johann Ambrosius era violinista di corte ad Arnstadt. Qui Bach iniziò a scrivere le prime composizioni “libere” per organo, ossia non legate alle funzioni religiose, come preludi, fantasie, toccate. Tra queste spicca per bellezza la celebre Toccata e fuga in re minore BWV 538 (BWV è un acronimo che significa Bach Werke Verzeichnis, ovvero “Catalogo delle opere di Bach”). Nel 1708 il principe di Sassonia, Johann Ernst, lo invitò a Weimar come organista di corte e musico da camera. Nel 1714 il compositore fu promosso alla carica superiore di Konzertmeister, ossia direttore dei concerti di corte, con il compito di eseguire e dirigere ogni mese nuove composizioni sia sacre sia profane. A Weimar Bach scrisse numerosi corali per organo e cantate. Nel 1717 il principe Leopold invitò il compositore a Cöthen con il ruolo di maestro di cappella. La corte di Cöthen era di religione calvinista e dunque non richiedeva musica sacra al maestro di cappella, bensì musica strumentale destinata ad allietare la vita di corte. In questo contesto nacquero pertanto molte composizioni strumentali: le Tre Sonate e tre Partite per violino solo, le Sei Suites per violoncello, le Quattro Suites per orchestra e i famosi Concerti brandeburghesi.