È un piacere per noi essere oggi in compagnia di Claudio Orazi, sovrintendente del Teatro Carlo Felice di Genova.
- Vorremmo partire prima di tutto dalla situazione che i teatri stanno vivendo. Come sta affrontando il Teatro Carlo Felice di Genova questo difficile momento?
La prosecuzione dell’emergenza sanitaria con i correlati decreti del Governo, che inibiscono l’accesso del pubblico ai Teatri, sta procurando enormi difficoltà alle Fondazioni Liriche sul versante della produzione artistica ed economico-finanziario (nel 2020 sono precipitati gli incassi da biglietteria e con i teatri chiusi può decrescere la partecipazione di soggetti privati e sponsor).
Ciononostante il Teatro Carlo Felice continua a produrre concerti ed opere liriche, sia pure dimensionate dal punto di vista degli organici artistici, per assicurare tutti i requisiti di distanziamento e sicurezza. Tali proposte stanno raccogliendo l’interesse di un vasto pubblico che ci segue, di volta in volta, su una serie di piattaforme digitali e media quali: Rai Cultura, Rai Radio 3, Classica Sky HD, Web TV e canali social del Teatro, la piattaforma TV dell’ANFOLS (Associazione delle Fondazioni Liriche Italiane), il sito della rivista internazionale Opera Magazine, Primocanale ed altri.
- Il Teatro Carlo Felice di Genova ha sempre avuto molta attenzione nei confronti dei giovani, come ad esempio il direttore Andrea Battistoni, il giovane violinista Kevin Zhu e molti altri… Perché è importante dare spazio ai giovani?
È fondamentale creare spazio, offrendo opportunità concrete, alle nuove generazioni di cantanti, direttori d’orchestra, solisti, registi, scenografi, costumisti e light designer. Questo impegno ha caratterizzato la mia attività professionale nel corso di lunghi anni presso i Teatri d’opera che ho diretto ed intendo confermarlo a Genova.
- In questo momento moltissime persone discutono sulla sicurezza del teatro; lei pensa che sia un luogo sicuro? E se sì, come può il teatro tutelare il suo pubblico?
I dati rilevati dall’AGIS dalla riapertura dei Teatri, nel giugno 2020 fino alla loro nuova chiusura in autunno, dimostrano che l’accesso al pubblico è avvenuto in sicurezza e nel pieno rispetto delle disposizioni di Legge senza che fossero state rilevate particolari casistiche di criticità.
Non solo. Lo stesso discorso vale per i lavoratori del teatro come per tutti gli artisti ospiti che, in particolare per il Teatro Carlo Felice, possono contare su un protocollo di sicurezza estremamente rigoroso, associato ad una importante certificazione prodotta dalla Società RINA.