Siamo felici d’intervistare una delle personalità più camaleontiche del panorama teatrale italiano; conduttore, regista, scrittore, direttore artistico e molto altro… Per noi di OperaLife oggi il nostro ospite è Enrico Stinchelli!

 

Partiamo dall’inizio…come nasce il tuo amore per il teatro e l’opera?

Il mio amore per il teatro e l’opera nasce dalla televisione, ricordo un programma di Luciano Rispoli che presentava la trasmissione. Si parlava del tenore Mario Del Monaco e del tenore Giacomo Lauri Volpi. Rimasi estremamente colpito dal do di petto di quest’ultimo, una tromba; in seguito i miei genitori mi portarono all’opera e li esplose definitivamente il mio amore grazie ad una Turandot e un’Aida.

 

Inizi come cantante e in seguito ti dedichi alla regia, qual è il più grande cambiamento di mind set tra le due attività?

Sinceramente credo che qualunque regista dovrebbe conoscere cosa significa cantare. Ci sono registi che non amano l’opera e altri che non conoscono le esigenze del canto, conoscere i segreti della voce ti permette di creare regie efficaci e allo stesso tempo agevoli per gli artisti. Il cambiamento è stato una cosa naturale perché non mi sarei mai immaginato dei limitarmi al solo mestiere di cantante; mi annoio facilmente e in più mi piaceva provare cose nuove.

 

Un altro cambiamento molto importante è stato da regista a conduttore: com’è avvenuto questo passaggio?

Nella mia vita i cambiamenti sono avvenuti tutti in maniera molto naturale e spontanea. Ebbi la possibilità di conoscere, durante i miei studi, il Professor Giovanni Carli Ballola , un grande musicologo che svolgeva una vera attività divulgativa in Rai. Fu proprio lui a propormi le prime puntate in diretta.

 

 

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